In questo periodo di campagna elettorale dove tutti i candidati fanno proposte di spesa pubblica senza proporre le necessarie coperture, penso sia utile ricordare a quanto ammonta il nostro debito pubblico, così per non dimenticare!
#Gtt, siamo fermamente convinti che debba essere consentita la massima libertà all’iniziativa privata e che l’intervento pubblico debba invece limitare la sua azione all’adozione delle norme con cui salvaguardare i diritti dei cittadini/trasportati, pianificando gli obbiettivi e verificando i livelli qualitativi posti.
In quest’ottica abbiamo avviato la raccolta firme per un referendum consultivo comunale con il seguente quesito: “Volete voi che la città di Torino venda la sua partecipazione nella GTT, al fine di potersi dedicare meglio ai suoi compiti di regolamentazione e pianificazione del trasporto pubblico locale, nonché di controllo degli standard qualitativi del servizio, e di affidare a gestori professionali l’organizzazione più efficiente del servizio, col migliore rapporto fra qualità e costi per la collettività?”
La proposta affida la gestione a soggetti professionalmente più capaci, motivati da ragioni di vera efficienza del servizio, ottenendo un risparmio di denaro pubblico senza diminuire i livelli del servizio, ma anzi liberando risorse per aumentarlo. Il Comune continuerebbe a decidere quali linee e quali standard di servizio il gestore dovrà seguire.
Con una firma potremo conoscere l’opinione di tutti i cittadini torinesi sul punto.
Sabato 13 Gennaio dalle ore 15.00 saremo in Piazza Castello ang. Via Roma, per raccogliere le sottoscrizioni di tutti i cittadini residenti a #Torino.
Da Uber a Flixbus fino a Gtt simboli di un’Italia protezionista contro i cittadini. In questi giorni assistiamo alla protesta dei tassisti contro il rinvio dell’approvazione di norme che, a loro dire, dovrebbero andare a regolare la materia del trasporto pubblico con licenza taxi ovvero a impedire qualsiasi forma di novità che permetta di aprire e liberalizzare un mercato regolato e dominato da sempre dalle potenti lobby politiche che si appellano allo spauracchio liberalizzazione uguale giungla senza regole!
Da subito sono necessarie due precisazioni, primo fra tutte: non intendo prendere di mira la categoria nello specifico, ma penso che la vicenda sia utile per comprendere come queste e altre posizioni protezionistiche vadano a sfavore di tutti noi cittadini consumatori che ne paghiamo il caro prezzo. In seconda battuta dico subito che mi rendo perfettamente conto dei sacrifici che queste persone hanno fatto per acquistare a caro prezzo una licenza, spesso e volentieri ricorrendo anche a mutui sul proprio patrimonio personale, vittime essi stessi proprio di quel sistema protezionista, legato alle licenze pubbliche che essi oggi stanno difendendo con il blocco delle città.
Penso sia bene ricordare che nel lontano 1998 il Governo Prodi decise da un giorno all’altro di liberalizzare tutte le licenze commerciali di medio/piccole dimensioni e che un’intera categoria di commercianti si ritrovò in mano una licenza dal valore nullo, anche in questo caso precedentemente pagata con sacrifici e duro lavoro, senza però protestare o bloccare le vendite e soprattutto senza che alcun partito politico si schierasse a loro favore, figuriamoci figure istituzionali come sindaci di grandi città, trasversali a tutti i partiti, che si affrettano a scendere in piazza a fianco dei tassisti nella speranza di un proprio tornaconto elettorale.
Aggiungiamo la vicenda, sempre di questi giorni, che riguarda il servizio di trasporto autobus low cost, Flixbus, di cui potremmo usufruire ancora per poco se alla Camera verrà confermato l’emendamento, inserito nel decreto “milleproroghe” da alcune sapienti e interessate manine, che ne sancisce di fatto l’illegalità a favore di ben determinate lobby del trasporto locale che nessun interesse hanno per un mercato concorrenziale che faccia emergere il miglior servizio a prezzi più bassi. Eppure basterebbe prendere ad esempio uno dei pochi settori dove si registra un tasso di concorrenza elevato: le telecomunicazioni! Penso che nessuno possa dichiararsi insoddisfatto dell’apertura del mercato degli ultimi anni che ha permesso a tutti noi di ottenere offerte sempre più vantaggiose a colpi di telefonate e giga gratuiti.
Ancora, abbiamo tutti letto la scorsa settimana proprio su questa colonne l’affermazione di Cristina Pronello (presidente dell’Agenzia per la mobilità), a proposito di Gtt, secondo la quale il sistema dei trasporti torinese “… è un mercato chiuso, la concorrenza sarebbe fondamentale per migliorare …”.
Se i rappresentanti politici decidessero per esempio di mettersi una volta tanto dalla parte di noi cittadini e lasciassero da parte per un momento il proprio tornaconto elettorale a breve, si renderebbero conto che un mercato concorrenziale favorirebbe di gran lunga l’emergere di nuovi servizi a più alta qualità e a prezzo ridotto oltre a incentivare gli operatori presenti sul mercato al rinnovamento che altrimenti in nessun caso metterebbero in atto essendo gli unici a offrire il servizio.
In questi giorni Torino è interessata da continui blocchi della circolazione dei mezzi a causa delle elevate concentrazioni delle polveri inquinanti, perché non incentivare il trasporto pubblico liberalizzando un settore caratterizzato da tariffe troppo elevate per i comuni cittadini? Ovviamente si possono prevedere forme di compensazione per quelli che hanno speso i loro risparmi nell’acquisto di licenze, ma il prevalere dell’interesse di pochi, seppur politicamente importanti, non può prevalere su quelli di tutti noi consumatori.
Coraggio cari politici, abbiate la forza di fare un passo in avanti, qualche settimana di protesta in cambio della gratitudine e del consenso della maggior parte dei cittadini, noi di SiAmoTorino crediamo da sempre nella concorrenza.
http://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=32070
Cambiamento è la parola che ha accompagnato tutta la campagna elettorale dell’attuale Sindaco di Torino e che su alcuni temi ci ha trovato perfettamente d’accordo come SiAmoTorino. Facile intuire che proprio questo desiderio di rinnovare una classe politica ormai totalmente autoreferenziale da un ventennio, è stato parte della spinta propulsiva che ha portato Chiara Appendino a vincere largamente le amministrative. Ebbene, dopo quasi 200 giorni di amministrazione, pensiamo si possa dire che il cambiamento promesso sia immediatamente stato sostituito dalla pressoché totale continuità, e per certi versi addirittura passi indietro, rispetto alla giunta precedente e quel “sistema Torino” che tanto si criticava e si era promesso di smantellare!
Esempi: Torino non ha un assessore alla sicurezza a tempo pieno, e proprio su queste colonne Claudio Bertolotti ha ben spiegato quale sia il rischio relativo a tale omissione in questo particolare periodo storico; nulla è cambiato nelle periferie tanto coccolate nei mesi precedenti le elezioni; la legalità promessa ad oggi è stata di fatto applicata solamente in una campagna contro la sosta selvaggia, ignorando contemporaneamente i noti spazi cittadini di totale assenza dello Stato, vedasi vicenda ex Moi; le tanto sbandierate “trasparenza e meritocrazia” che avrebbero dovuto essere alla base di tutte le nomine pubbliche, hanno lasciato spazio al solito metodo nebuloso, come accaduto per le nomine in Compagnia San Paolo e Amiat. Anche sui punti più, per così dire, originali e caratterizzanti del M5S, vale identico discorso: nonostante le vivaci prese di posizione in campagna elettorale contro nuovi centri commerciali in città, sono stati tutti confermati i progetti della giunta precedente con la scusante dell’“ormai è troppo tardi….”.
Onestà avrebbe voluto che già in campagna elettorale lo si fosse riconosciuto, unitamente alla circostanza che gli oneri derivanti dalle concessioni sono utili e determinanti per coprire il rosso delle casse comunali, spaventosa eredità delle precedenti amministrazioni. Anche il maldestro tentativo iniziale di far fronte al disavanzo sfruttando al massimo i dividendi derivanti al Comune dalla Smat, non depone a favore delle capacità e intendimenti della Giunta Appendino che si è vista sonoramente bocciare in toto la richiesta dall’assemblea della società. Se la perdita del Salone del Libro non si può imputare, se non in minima parte, all’attuale amministrazione, bisogna dire che la confusione sulle autorizzazioni dei mercatini di Natale dimostra una scarsissima preparazione della giunta: impreparazione che spicca clamorosamente anche dallo “scandalo conti Gtt” con un bilancio approvato “con riserva” (solo il M5S sa cosa diamine significhi, come efficacemente ha fatto notare il consigliere di opposizione Morano) senza accorgersi, o meglio trascurando, i disallineamenti contabili presenti. La notizia positiva è che 18 milioni di euro sono in arrivo per la riqualificazione delle periferie, ci auguriamo che questi soldi vengano ben spesi e soprattutto che siano messi a disposizione dei cittadini i rendiconti degli interventi che verranno fatti. Un’opposizione, da parte del PD, che definire morbida è un eufemismo; l’allineamento all’establishment torinese non disturbato nelle sue annose rendite di posizione; il sostegno a tratti fideistico degli attivisti, e soprattutto la forza mediatica della malagestione romana, stanno di fatto agevolando la maggioranza pentastellata che sta amministrando Torino: per quel che ci riguarda continueremo a dire la nostra pronti ad appoggiare tutti quei provvedimenti che riteniamo giusti senza pregiudiziali di appartenenza ma non faremo sconto alcuno nel denunciare e contrastare la malagestione e l’insipienza della Giunta Appendino.
http://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=31391
Elezioni 2016, Guglielmo Del Pero: “Nel futuro di Torino sicurezza, trasparenza delle spese e conti in ordine”
“Le Vallette sono il simbolo della periferia dimenticata degli ultimi 25 anni di amministrazione di questa città”. Da una trafficata via del quartiere Le Vallette, via Pianezza, Guglielmo Del Pero rilascia a Torino Today un’intervista riepilogativa dei punti chiave della sua candidatura.
Del Pero, candidato sindaco della lista SiAmo Torino, ritiene urgente coinvolgere fin da subito i cittadini e le forze dell’ordine per aumentare la sicurezza soprattutto nelle periferie, in seconda istanza vanno ristudiati i contratti di servizio in essere per le partecipate e controllate del Comune per rivedere la spesa e migliorare il bilancio comunale.
Il tema del lavoro è al centro della campagna elettorale, va gestito a livello nazionale, ma per Del Pero: “Un sindaco può agire direttamente sulle categorie che creano lavoro: commercianti, artigiani e piccoli imprenditori. Un sindaco può detassare e snellire e semplificare le procedure per l’apertura di nuove attività”. Del Pero ha poi 3 proposte per affrontare il fenomeno della microcriminalità.
Il trasporto pubblico torinese, invece, secondo il candidato di SiAmo Torino rientra in un quadro generale che va di pari passo con la gestione turistica della città, ma anche con la necessità di un coordinamento per la manutenzione dei cantieri stradali. Sulla lista scelta per le prossime amministrative aggiunge: “La cosa più importante per noi è la meritocrazia. Meritocrazia significa mettere le persone nel posto giusto con le competenze giuste, al di là dell’appartenenza delle tessere politiche. Cosa che invece purtroppo la politica torinese sta facendo ormai da tempo”.
Tra le figure proposte da Del Pero vi è quella di Claudio Bertolotti candidato assessore alla Sicurezza, un professionista dal nutrito curriculum di esperienze in ambito nazionale e internazionale. “La città deve essere vissuta dai cittadini, io sento spesso in campagna elettorale parlare di una sorta di militarizzazione delle periferie. Molto bello come slogan, molto semplice, ma totalmente impossibile da fare”.
Cosa sogna Del Pero per il futuro di Torino? “Sicurezza, trasparenza delle spese, conti in ordine”.
Guglielmo Del Pero candidato sindaco SiAmoTorino„
“Ci candidiamo!”. Inizia così il comunicato stampa con cui SiAmoTorino si candida o, meglio, candida il 38enne Guglielmo Del Pero. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino, padre di due bambini, è consulente aziendale con specializzazione nel settore no-profit.
Del Pero ha ricoperto il ruolo di Coordinatore regionale di ‘Fare per Fermare il Declino’ oltre a essere stato candidato per le politiche 2013. È uno dei firmatari del manifesto SiAmoTorino e fondatore del movimento omonimo, di cui è stato fin dall’inizio uno dei principali animatori, impegnato costantemente a trovare soluzioni per migliorare le condizioni della cittadinanza esclusa dal #SistemaTorino.
La candidatura di Del Pero per SiAmoTorino è stata decisa per offrire “un’alternativa credibile ai cittadini”. Aggiungono nella nota: “Vogliamo rappresentare gli esclusi, ovvero quella categoria di cittadini, ormai maggioranza nella nostra città, che non può e non vuole far parte di un sistema che si impone ormai da più di quaranta anni. Un sistema che non usa la meritocrazia, ma solo l’appartenenza a uno schieramento, che ha abbandonato le periferie a sé stesse, che ha sciupato le molte occasioni che la nostra città ha avuto”.
SiAmoTorino intende dare alla città la possibilità di cambiare: cambiare volto, con una profonda revisione delle periferie, del trasporto pubblico e locale; cambiare modalità, con un atteggiamento meritocratico nella scelta dei rappresentanti e della classe dirigente; cambiare la comunità, con l’affermazione della legalità e con il coinvolgimento reale dei cittadini nella vita pubblica. Per ripartire SiAmoTorino sceglie tre parole chiave: sicurezza, periferie e debito.
Il movimento SiamoTorino ha presentato la candidatura di Guglielmo del Pero a Sindaco di Torino. Guglielmo Del Pero, 38 anni, laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino, fa il consulente aziendale nel settore no-profit. Del Pero è stato il coordinatore regionale di Fare per Fermare il Declino e candidato per le elezioni politiche 2013. È uno dei firmatari del manifesto SiAmoTorino e co fondatore del movimento. La presentazione del programma di Del Pero Abbiamo deciso di candidarci per offrire un’alternativa credibile ai cittadini. Vogliamo rappresentare gli esclusi, ovvero quella categoria di cittadini, ormai maggioranza nella nostra città, che non può e non vuole far parte di un sistema che si impone ormai da più di quaranta anni. Un sistema che non usa la meritocrazia ma solo l’appartenenza a uno schieramento, che ha abbandonato le periferie a sé stesse, che ha sciupato le molte occasioni che la nostra città ha avuto. Vogliamo dare alla città la possibilità di cambiare: cambiare volto, con una profonda revisione delle periferie, del trasporto pubblico e locale; cambiare modalità, con un atteggiamento meritocratico nella scelta dei rappresentanti e della classe dirigente; cambiare la comunità, con l’affermazione della legalità e con il coinvolgimento reale dei cittadini nella vita pubblica. Abbiamo sperato per mesi che le forze politiche decidessero di presentare proposte concrete e alternative invece di chiudersi in inutili e sterili autocelebrazioni. Visto Il desolante dibattito politico in corso nella nostra città e come la classe dirigente si prepara ad affrontare le elezioni, abbiamo deciso che è necessario ripartire con un’offerta nuova, includendo gli esclusi e offrendo ai cittadini proposte non demagogiche e populiste fatte solo di slogan oltre i quali non c’è assolutamente niente.
http://www.quotidianopiemontese.it/2016/03/23/guglielmo-del-pero-candidato-sindaco-sotto-la-mole-per-siamotorino/
Abbiamo deciso di candidarci per offrire un’alternativa credibile ai cittadini.
Vogliamo rappresentare gli esclusi, ovvero quella categoria di cittadini, ormai maggioranza nella nostra città, che non può e non vuole far parte di un sistema che si impone ormai da più di quaranta anni.
Un sistema che non usa la meritocrazia ma solo l’appartenenza a uno schieramento, che ha abbandonato le periferie a sé stesse, che ha sciupato le molte occasioni che la nostra città ha avuto.
Vogliamo dare alla città la possibilità di cambiare: cambiare volto, con una profonda revisione delle periferie, del trasporto pubblico e locale; cambiare modalità, con un atteggiamento meritocratico nella scelta dei rappresentanti e della classe dirigente; cambiare la comunità, con l’affermazione della legalità e con il coinvolgimento reale dei cittadini nella vita pubblica.
Abbiamo sperato per mesi che le forze politiche decidessero di presentare proposte concrete e alternative invece di chiudersi in inutili e sterili autocelebrazioni.
Visto Il desolante dibattito politico in corso nella nostra città e come la classe dirigente si prepara ad affrontare le elezioni, abbiamo deciso che è necessario ripartire con un’offerta nuova, includendo gli esclusi e offrendo ai cittadini proposte non demagogiche e populiste fatte solo di slogan oltre i quali non c’è assolutamente niente.
Si parte prima di tutto dalla SICUREZZA: basta con situazioni di illegalità diffusa, evitando razzismo e demagogia è necessario un percorso di integrazione per chi ne ha i diritti e una posizione forte e ferma contro chi questi diritti non ha, la sicurezza deve essere partecipata ovvero gestita insieme con gli abitanti del quartiere.
PERIFERIE: bisogna favorire una rinascita della comunità, contro la costante desertificazione proponiamo sgravi fiscali per nuove attività commerciali di quartiere e artigianali, semplificazione delle pratiche burocratiche e delle autorizzazioni, non si può continuare a risolvere la situazione delle aree da recuperare impiantandoci un nuovo centro commerciale come ha fatto l’attuale amministrazione.
DEBITO: Torino è il comune con il debito pro-capite più altro d’Italia, questo implica il primato italiano delle aliquote delle tasse locali e servizi ai cittadini fra i più costosi, basti pensare alle rette degli asili nido comunali, è necessario un intervento drastico che parta dalle riorganizzazione e dismissione delle partecipate comunali, (basti pensare che il Comune è presente in 32 società e 86 fondazioni o enti di vario tipo), dalla dismissione del patrimonio pubblico ove possibile oltre a un intervento sul debito con gli istituiti di credito, senza questi interventi il Comune non sarà in grado di attenuare la morsa delle imposizioni sui propri cittadini.
Il Candidato Sindaco per SiAmoTorino Guglielmo Del Pero
mio intervento su LoSpiffero: http://www.lospiffero.com/ballatoio/per-cambiare-includiamo-gli-esclusi-1764.html
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